In occasione della visita ad alcune Provincie lombarde colpite dal Covid-19, il premier Conte ha voluto incontrare i dieci sindaci della zona rossa del Lodigiano, presso il palazzo della Prefettura a Lodi.
Dopo il saluto del Prefetto, il Primo Ministro Conte ha voluto ascoltare noi Sindaci. Gli abbiamo consegnato le nostre richieste economiche, finora inascoltate, di creare una zona economica speciale, la defiscalizzazione del lavoro straordinario, un fondo di investimento specifico per il Lodigiano, le coperture per azzerare le imposte locali per il 2020, di fissare l’ammontare delle risorse a noi destinate, ma anche avere tempi certi di erogazione per poter fare una programmazione.
Sono stati chiesti tempi certi e regole chiare per la ripresa delle attività commerciali come bar e ristoranti, parrucchiere/i, estetiste, artigiani e altre realtà produttive ben presenti nel nostro territorio.
Non sono state poste solo richieste economiche.
Abbiamo posto la questione della scuola, dell’aiuto alle famiglie con bambini piccoli e i genitori che vanno al lavoro.
Personalmente ho chiesto la possibilità che la zona rossa diventi zona di studio per capire la motivazione, la causa per cui il virus è scoppiato da noi e al contempo, di adottare misure per valutare lo stato di salute della nostra popolazione rispetto al virus. Ho espresso il mio apprezzamento e ringraziamento per il lavoro che la Protezione Civile nel Lodigiano ha fatto sul territorio, con la richiesta di riportalo al responsabile nazionale.
Il Premier ha risposto per circa un’ora alle nostre domande, partendo proprio dalla decisione di creare una zona rossa. Lui che è un giurista, ha dichiarato che nella nostra Costituzione non è prevista una misura tale, perché siamo una democrazia, che tutela i diritti della persona. Il Governo si è assunto la responsabilità di creare questa zona, che ha comportato una forte limitazione ad alcuni diritti umani, per contenere il virus, sul presupposto che le persone soggette al provvedimento adottassero un comportamento responsabile. Comportamento che noi residenti di questi dieci comuni abbiamo mantenuto: essere responsabili che le nostre azioni quotidiane non potessero penalizzare altre persone, parenti e amici, con il contagio. Sono stati quindici giorni di sacrifici e di grande responsabilità, che hanno consentito, a chi doveva prendere decisioni sanitarie e amministrative, di fare le successive scelte a livello regionale e nazionale. Le misure adottate per il Lodigiano sono state prese come modello di riferimento in altre Nazioni europee, anche se ogni azione è migliorabile e niente è privo di errori.
Il Premier ha confermato che il Governo interverrà con nuove misure economiche a favore delle aziende e dei lavoratori dipendenti e autonomi, ma anche a favore dei Comuni, con conferimenti di denaro da investire in opere sul territorio, a sostegno della ripresa economica.
Si è soffermato sulla necessità di continuare con un comportamento responsabile che segua le regole adottate dal governo, affinché si possa evitare una seconda ricaduta.
Personalmente ritengo che la visita del Premier non sia stata una passerella, ma un momento di confronto fra l’istituzione Governo e noi Sindaci del territorio, che operiamo giornalmente per lo Stato e per il bene di tutti i cittadini. Adesso però, dopo le parole, ci attendiamo misure economiche adeguate per i nostri Comuni.
Angelo Caperdoni
Sindaco di Somaglia