Pietro Vignola nasce in una cascina tipica della bassa lodigiana nei pressi del fiume Po nel comune di Somaglia il 16 agosto 1928. Entra nel seminario diocesano finite le scuole elementari e vi rimane fino alla fine del ginnasio; passa nel Pontificio Istituto Missioni Estere per gli studi Teologici e viene ordinato Sacerdote il 1° luglio 1951 nel Duomo di Milano dal Beato Cardinale Ildefonso Schuster.
Il suo primo incarico è a Vigarolo – diocesi di Lodi, nella villa Redentore allora proprietà del Pime, come docente e animatore missionario e vi rimane fino al 1956.
Nell’ottobre del 1956 si imbarca a Genova su una nave mercantile con altri missionari alla volta del Brasile: vi giungerà dopo più di venti giorni di navigazione, destinazione la Prelazia di Parintins in Amazzonia, prelazia istituita da Pio XII il 12 luglio 1955 e dichiarata diocesi da Giovanni Paolo II il 16 luglio 1981.
Parintins, ora, è la seconda città dello stato brasiliano di Amazonas (esteso cinque volte l’Italia). Nel 1955 contava circa 3.000 abitanti, oggi si calcolano circa 100.000 abitanti.
Padre Vignola arriva a Parintins nel novembre del 1956 e vi rimane fino al 1970, a lui si deve la grande impresa voluta dall’allora Amministratore Apostolico Mons. Cerqua: la costruzione della Cattedrale di Parintins, la più grande Chiesa del centro e nord del Brasile.
La posa della prima pietra avvenne il 16 luglio 1960 e ebbe termine solo nel 1982. Padre Pedro ricorda che fu un impresa titanica in un posto isolato e primitivo di Parintins, oggi chi visita la cattedrale non può immaginare le fatiche, le spese e le enormi preoccupazioni.
Ricorda Padre Pedro che i primi anni a Parintins si possono chiamare “eroici” in quanto come si dice – fuori dal mondo – si dormiva sulle amache e ci si cibava di quello che si trovava nella foresta. I primi anni non portarono molti frutti anzi fu quasi un insuccesso.
Con il Concilio Vaticano II si aprono nuove prospettive, “educare il popolo”: prima bisogna evangelizzare o promuovere l’uomo? Per i missionari fu subito chiaro, non si può annunciare Cristo senza promuovere l’uomo.
Al nostro missionario viene affidato l’incarico di terminare il grande collegio Nostra Signora Do Carmo, ben tre anni di lavoro, che fin dall’inizio aperto ai ragazzi e ragazze senza dubbio ha elevato il tono culturale della città.
Ricopre l’incarico di Vicario Generale dal 1961 al 1963.
Nel 1970 viene trasferito nella grande diocesi di Manaus, capitale dello stato di Amazonas, ed assume l’incarico della parrocchia di Nostra Signora de Nazarè la chiesa madre di Manaus. Da essa nasceranno negli anni a seguire altre venti parrocchie. Nel libro di Padre Gheddo “Missione Amazzonia” scritto in occasione dei 50 anni di presenza del Pime in Amazzonia si legge: “L’anima di queste nuove fondazioni è stato padre Pedro Vignola” (pag. 236).
Manaus sorge sulla sponda sinistra del Rio Negro a 10 chilometri da dove ha inizio il grande Rio delle Amazzoni, un conto approssimativo stima oggi la sua popolazione in circa 2 milioni; si pensi che nel 1950 contava 160.000 abitanti.
Negli anni settanta si verifica il grande fenomeno delle “invasioni” delle terre del demanio alla periferia della città nascono le cosiddette “favelas”. In questi anni il potere dei militari lancia nuove sfide al territorio con i cosiddetti “grandi progetti”: dichiarano la città di Manaus “zona franca” e con la conseguenza della grande invasione in pochi anni la popolazione quadruplica, una urbanizzazione selvaggia in mezzo alla foresta.
Nel 1981 l’allora Arcivescovo di Manaus Dom Luiz Milton gli affida una parte della città di Manaus, Cidade Nova, una favelas di 1.800 casette, per erigervi una nuova Parrocchia istituita canonicamente il 5 luglio 1981 con il nome di Sao Bento (San Benedetto).
Nel 1982 si aggiunsero altri quartieri con 3.600 casette, ad oggi si è gonfiata fino a raggiunge mezzo milione di anime. La parrocchia affidata a Padre Vignola conta 90.000 abitanti e da pochi anni sono in due sacerdoti.
Da un suo rientro al suo paese natio nel 1991, per un periodo di riposo, nasce il “Progetto Padre Pedro” che consisteva nella raccolta di fondi, circa 90 milioni per la realizzazione di un grande centro culturale. L’impegno dei compaesani fu meritorio e l’opera vedrà il suo compimento nel 1997. In questo centro vi è anche un centro pastorale per le attività sociali come la pastorale della salute. Si ricorda che nelle grandi favelas l’assistenza e la prevenzione sanitaria sono un “miraggio” non esistendo strutture statali.
Negli anni dal 1982 ad oggi sono sorti 9 centri comunitari come centri di aggregazione e formazione sociale.
Per questo suo impegno il 22 agosto 2002 viene insignito del titolo di “Cittadino dell’Amazonas” dall’Assemblea Legislativa dello Stato di Amazonas.
Il 29 aprile 2005 riceve della Camera Municipale di Manaus la medaglia d’argento D. Joao da Mata, onorificenza municipale conferita alle persone che più si sono distinte per l’azione civile nei confronti della popolazione.
Sempre nel libro, sopra citato, di Padre Gheddo, a pagina 256, l’autore nel 1998, parlando con l’Arcivescovo Dom Milton sulla situazione di Cidade Nova ricorda: “Dom Luiz si commuove quando dice: nella parrochia di Sao Bento a Cidade Nova, 70.000 anime, c’è un solo prete, il parroco padre Pedro Vignola. E’ quasi cieco, ma rimane sul posto, lotta con molta forza e allegria per non abbandonare il suo posto, perché sa che il suo Vescovo e il Pime non hanno nessun altro prete da metterci.”
Padre Pedro, che si trovava in Italia per seri problemi di salute, è scomparso il 18 luglio 2006, nell’anno della ricorrenza del 50° anniversario della sua partenza per il Brasile.