Il comune di Somaglia ha dato i natali ad uno dei più illustri giornalisti della prima metà del secolo scorso, Mario Borsa, che fu anche direttore del “Corriere della Sera”;
Dal 2010 è stato istituito un premio alla sua memoria, da assegnare a chi nell’ambito della propria attività si sia distinto per i medesimi valori in cui molto credette e per i quali molto si impegnò Mario Borsa.
2010 – Andrea Riscassi, redattore della Testata Giornalistica Regionale Rai3
Come Mario Borsa, Andrea Riscassi è un giornalista legato al suo territorio ma con lo sguardo rivolto al mondo. Da qualche anno infatti si è impegnato, senza risparmio di energie, per farci conoscere la realtà della Russia odierna e per mantenere vivo il ricordo di Anna Politkovskaia, una giornalista russa assassinata nel 2006 mentre cercava di raccontare – oggettivamente e con coraggio – una storia scomoda: quella del popolo ceceno e delle sofferenze patite nel silenzio dell’informazione ufficiale.
2011 – Beppe Severgnini, editorialista del Corriere della Sera
Giornalista e scrittore si distingue per uno stile di scrittura semplice ed essenziale, arricchito di particolare ironia, caratteristiche che lo rendono particolarmente piacevole alla lettura per tutti. Attento osservatore dei modi e dei costumi degli italiani è stato favorito in ciò oltre che dal proprio particolare acume anche dalla possibilità che ha avuto di esaminare i connazionali all’estero e dall’estero durante la sua attività di corrispondente per i più importanti quotidiani italiani (la corrispondenza da Londra gli è anche valsa l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico).
Si distingue, inoltre, per la capacità di utilizzare al meglio i nuovi strumenti tecnologici quali strumenti per svolgere la propria attività: gestisce da anni un famoso e frequentato forum sul sito del Corriere della Sera. In questo modo la figura del giornalista si pone davvero come figura tra i lettori ed il mondo raccontato, rappresentando una sorta di ponte, di cerniera, non solo un fedele narratore di fatti ma un interlocutore con cui costruire insieme l’opinione.
2012 – Benedetta Tobagi, scrittrice e conduttrice radiofonica
Figlia di Walter Tobagi, uno dei tanti, anzi troppi, giornalisti uccisi dai terroristi in quelli che la storia ci ha consegnato come “anni di piombo”, ha voluto dedicare alla memoria del padre un libro che al tempo stesso è biografia, diario, racconto storico.
In questa sua opera ci viene restituito un Walter Tobagi inedito ai più. Non è la celebrazione di una vittima del terrorismo ma piuttosto è l’occasione per conoscere e scoprire ciò che Walter – come Benedetta affettuosamente spesso lo chiama – fu prima di essere assassinato: un attento studioso, un professore puntiglioso, un grande giornalista che si ispirò, come si scopre dal racconto del libro, anche alla figura di Mario Borsa.
2013 – Mario Calabresi, direttore de La Stampa
Malgrado le dolorose e note esperienze familiari – o forse anche grazie a queste – Mario Calabresi ha scelto di non vivere nella comodità dell’ombra, dell’omologazione e del silenzio: è voluto essere un giornalista ed uno scrittore.
Una professione ancor oggi difficile e pericolosa, che l’ha visto da subito distinguersi fino ad arrivare alla nomina, a soli 39 anni, a direttore de “La Stampa”, uno dei più diffusi e conosciuti quotidiani italiani di cui Mario Borsa, dopo l’esperienza direttoriale al “Corriere” e fino alla sua morte, fu editorialista di spicco. Mario Calabresi vuole essere la voce della speranza: nei suoi articoli e nei suoi libri (“La fortuna non esiste” e “Cosa tiene accese le stelle”) ritroviamo costantemente evidenti fiducia, sogni, chance e prospettive.
Proprio come Mario Borsa, egli incarna perfettamente il ruolo di giornalista capace di indirizzare, con voce forte e chiara, chi vuole ancora credere in un mondo migliore anche in tempi difficili.
2014 – RAI – Radiotelevisione Italiana e Ilaria Alpi (alla memoria)
RAI – RADIOTELEVISIONE ITALIANA
Nella ricorrenza del 60° anniversario del servizio televisivo e del 90° di quello radiofonico, riconosciamo il ruolo, insostituibile, che la RAI ha avuto, da sempre, nella formazione del nostro Paese garantendone lo sviluppo culturale e sociale.
ILARIA ALPI
Promettente e giovane firma del giornalismo d’inchiesta del TG3, inviata di guerra, grazie all’ottima conoscenza di diverse lingue, non si è limitata alla sola cronaca ma ha voluto andare oltre, contestualizzare i fatti, ricercare la verità. Non tacere l’ingiustizia, le violenze, le diseguaglianze insopportabili sono state scelte per cui le è costata la propria giovane vita.
2015 – Toni Capuozzo, giornalista
Giornalista di lunga esperienza, grande conoscitore del mondo, delle sue tensioni e delle sue risorse, pone alla base della propria attività l’informazione, fondata sul rigoroso rispetto della verità e sulla pacatezza con cui la sa comunicare.
2016 – Corriere della Sera | direttore: Luciano Fontana
Da 140 anni è il più importante quotidiano per diffusione, per numero di lettori e per autorevolezza delle firme che, dalle sue colonne, hanno scritto e fatto la storia italiana: Eugenio Montale, Alberto Moravia, Indro Montanelli, Giovanni Spadolini, Enzo Biagi, Dino Buzzati, Italo Calvino, Gabriele D’Annunzio, Luigi Einaudi, Oriana Fallaci, Ada Negri, Pier Paolo Pasolini, Leonardo Sciascia e Walter Tobagi giusto per ricordare solo alcuni dei più illustri collaboratori di cui si è avvalso il giornale.
Nel 1945, nei giorni della Liberazione, alla sua guida fu chiamato Mario Borsa, ormai in età matura, in riconoscenza del passato adamantino, senza macchie, del giornalista somagliese, per tutta la vita impegnato nell’affermazione a qualunque costo della verità.
2017 – Andrea Pamparana, vicedirettore TG5
Giornalista eclettico, si destreggia con grande abilità in tutte le espressioni del giornalismo contemporaneo: televisivo, radiofonico e a stampa.
Mirabile interprete del giornalismo d’inchiesta, ha sempre saputo, con grande pacatezza, guidare i suoi lettori e ascoltatori nella ricerca della verità dei fatti, senza sconti, senza cedimenti, affermandosi non sono come “indignato” ma prima ancora come giornalista “speciale”.
2019 – Massimo Bernardini, giornalista e conduttore televisivo
Giornalista colto e raffinato ha saputo leggere, interpretare e spiegare con grandi capacità d’indagine e divulgative il linguaggio della forma giornalistica e comunicativa più significativa degli ultimi anni – la televisione – offrendo in tal modo a tutti gli strumenti necessari per un approccio critico e costruttivo.